13 Aprile 2020

INNOVAZIONE: DESIDERIO E REALTÀ

Le aziende considerano l’innovazione digitale necessaria, ma gli investimenti in tal senso calano.

Si è proprio cosi, l’88% degli imprenditori ritengono necessario andare verso la digitalizzazione, ma di fatto le imprese hanno ridotto nel 2020 gli investimenti verso le nuove tecnologie. Quindi perché intenzioni e realtà non vanno di pari passo?


È una domanda che ritengo utile porci per comprendere, come mai ci discostiamo dai nostri desideri! Penso sia un fattore di percezione e quindi di pregiudizio nei confronti della tecnologia, vista ancora come un estraneo rispetto alla generazione dei decisori, cioè di coloro che decidono il budget degli investimenti e che incidono sul futuro aziendale.


Inoltre è bene ricordare che non possiamo chiedere ai dipendenti di essere più veloci della tecnologia, dobbiamo chiedere ai dipendenti di approcciarsi alla tecnologia per migliorare il loro sistema di lavoro e per dare a loro stessi la possibilità di lavorare con maggior facilità.


Bisogna quindi creare una cultura del cambiamento che parta dall’alto e si diffonda in azienda.


Di seguito vi parlo di una classificazione ormai diffusa e accettata che parla di “generazioni”. Questa dovrebbe aiutarci a capire perché “vogliamo ma non possiamo”.


Generazione X: sono i nati tra il 1965 e il 1980, persone cresciute in piena recessione, i primi ad adottare le nuove tecnologie e a prenderne confidenza, sono gli inventori di internet e la prima generazione a contatto con Google.

Millennials: sono nati tra il 1980 e 2000, sono coloro che sono cresciuti con le tecnologie e che maneggiano con maggior dimestichezza i mezzi di comunicazione.

Ora siamo alla generazione Z, nativi digitali che però non sono appieno entrati nel mondo del lavoro, o che comunque sono ai primi approcci.

Se guardiamo questa classificazione possiamo desumere come sia più facile accettare e digerire la tecnologia per le generazioni Millennials e Z, ma quanti sono i decisori che fanno parte di queste categorie? La risposta è molto pochi! Quindi come fare? Probabilmente lasciando andare i pregiudizi! I manager debbono farsi contaminare dalle nuove generazioni per approcciare al cambiamento. La tecnologia oggi non ha più costi elevati, sono stati abbattuti con lo sviluppo e la crescita continua, quindi non abbiamo più neppure questa scusa, l’unica cosa che possiamo fare è imparare ad essere più flessibili ed aver fiducia. I primi passi saranno faticosi ma poi le persone avanzeranno come dei maratoneti, alzando la competitività dell’azienda.


Rimettiamo al centro l’uomo e i suoi desideri adottando la tecnologia con un approccio più sano e leggero rispetto allo scetticismo da generazione Z. Lasciamoci guidare dai benefici e dalla crescita produttiva che le nuove tecnologie comportano. Gli studi dicono che la generazione Z è già pronta al cambiamento, ma che rispetto alle altre generazioni, è il metodo di apprendimento a dover essere differente, quindi lo sforzo è veramente basso, non abbiamo scuse!


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